In media un essere umano passa quasi un terzo della propria vita a dormire: il sonno è una funzione fisiologica necessaria che può essere assimilabile al nutrirsi, al bere e al respirare, anche se nella nostra frenetica società contemporanea dormire poco sembra essere quasi una virtù dei forti e dei vincenti. Questa moderna credenza purtroppo incarna quanto di più sbagliato, perché il sonno facilita il recupero e il ripristino delle corrette funzionalità corporee e mentali, mentre una ridotta quantità e qualità di riposo notturno è associata a scarse prestazioni fisiche e cognitive.
Il sonno svolge diverse funzioni nel nostro organismo, tra queste le più rilevanti sono:
• la regolazione dell’apprendimento e della memoria;
• il recupero fisico;
• il controllo delle emozioni;
• la produzione di ormoni.
Sonno e emozioni
Negli ultimi anni, la ricerca ha visto un crescente interesse per la relazione bidirezionale tra emozioni e sonno. Mentre il dormire correttamente migliora le funzionalità fisiche e cognitive durante la giornata, la privazione del sonno rende le persone più fragili emotivamente e sensibili a stimoli ed eventi stressanti. Il sonno, quindi, sembra essere essenziale per la nostra capacità di far fronte allo stress emotivo nella vita di tutti i giorni. Tuttavia, quando lo stress quotidiano non è sufficientemente regolato, può causare problemi di salute e disturbi del sonno. Possiamo quindi affermare che non solo le emozioni hanno un impatto sul sonno, ma che il sonno gioca un ruolo chiave nella regolazione delle emozioni. Per concludere, è quindi opportuno garantire al nostro organismo una corretta quantità di riposo notturno, che va dalle 7 alle 9 ore.
Sonno e memoria
Il sonno è un vero e proprio nutrimento per il cervello.
Dormire è uno dei metodi più efficaci per consolidare la memoria, perché ci aiuta ad elaborare tutte le informazioni ricevute nell’arco della giornata e depositate temporaneamente nell’ippocampo in un processo conosciuto come consolidamento.
Proprio per questo motivo, è sconsigliato andare a letto troppo tardi e/o privarsi di ore di sonno durante la notte che precede un esame universitario o un importante evento che necessita di un alto impegno a livello fisico e cognitivo. Numerosi studi hanno indagato la relazione tra sonno e produttività lavorativa ed è emerso che le persone che dormono poco sono più frequentemente assenti dal lavoro, sono meno produttive e sono maggiormente coinvolte in incidenti.
Vien da sé che dormire poco e/o male depotenzia le enormi capacità del nostro cervello e limita la possibilità di apprendere, memorizzare e migliorare in generale come individui, anche da un punto di vista fisico.
Sonno e energia fisica
Secondo il National Sleep Foundation dormire dalle 7 alle 9 ore per notte può rendere un atleta performante per le successive dieci ore di attività.
Il sonno per esempio è importantissimo per il successo degli sportivi al pari di quanto lo sono l’alimentazione e l’allenamento, non solo perché quando si dorme il corpo è in grado di rigenerare o di costruire i muscoli, ma anche perché è un momento fondamentale per ottenere più energia e una maggiore capacità mentale di concentrazione.
Ma questo genere di constatazione, ovviamente, non è legato soltanto a chi pratica sport a livelli agonistici, perché facilmente si applica ad ogni tipologia di individuo.
Uno studio condotto su più di 2800 donne di mezza età ha dimostrato come uno scarso quantitativo di sonno fosse correlato ad una minore capacità di camminare, di trasportare oggetti pesanti e di svolgere in maniera autonoma attività cognitive di diversa natura.
L'importanza del materasso nel sonno
Dormire bene dipende da una moltitudine di fattori tra cui uno dei più importanti è la qualità del sistema-letto, ossia l’insieme di materasso, rete e cuscino. Infatti, tra le cause più comuni del dormire poco e male, ci sono proprio i dolori muscolari ed articolari come ad esempio il diffusissimo mal di schiena lombare (o low back pain) e il dolore alla spalla.
I problemi di un materasso scomodo
Se ci capita di svegliarci assonnati, stanchi e contratti la mattina può voler dire che il nostro riposo notturno non è stato il migliore possibile e che quindi “forse” è il caso di comprare un nuovo materasso! Questi sintomi possono voler dire che:
- il nostro materasso è vecchio, magari affossato, privo di ogni caratteristica utile per il nostro corpo;
- il nostro materasso (anche se nuovo) è troppo rigido: ci ammacca il corpo e fa insorgere tantissimi punti di pressione dolorosi che influenzano il corretto flusso della circolazione sanguigna;
- il nostro materasso (anche se nuovo) è troppo morbido: fa sprofondare, fa sorgere la colonna vertebrale e la muscolatura si irrigidisce.