Come scegliere Ad oggi chi non ha un piumone per coprirsi con il freddo? Ottima scelta perché l’isolamento termico che offre un piumino è impareggiabile. Esistono essenzialmente due tipologie di piumone: - in piuma d’oca: in base alla composizione della piuma la classe dei piumini si suddivide in sottocategorie; - in fibra sintetica: composto da fiocchi di poliestere viene acquistato soprattutto per chi deve lavare con più costanza il piumone perché è allergico (non alla piuma che, se trattata, non crea allergia) e per il suo costo contenuto.
Attenzione però a scegliere un buon piumino, tra la moltitudine di prodotti che esistono in commercio, soprattutto nell’ambito della piuma!
Non sono tutti uguali e occorre considerare:
- tipologie di piumaggio;
- composizione dell’imbottitura;
- peso;
- punti di calore;
- tessuto esterno;
- origine della piuma e aspetto etico-morale.
1. Tipologie di piumaggio
- la penna: rappresenta il piumaggio rigido e grossolano di ala e coda, non consigliata per imbottire il piumone perchè rigida. Costituisce la maggior parte del contenuto di piumini in piuma molto economici e ci si accorge subito della sua presenza perché si sente il gambo duro della piuma che spesso esce proprio dal tessuto;
- la piuma: è il piumaggio un po’ meno rigido della penna in quanto privo di gambo. Anche la piuma costituisce il contenuto scelto per piumini economici;
- la piumetta: è costituita da piccole piume soffici complete di calamo e molto morbide, adatte ad esser miscelate con il piumino per un piumino di grado qualitativo e tecnico migliore;
- il piumino: è il fiocco leggerissimo proveniente dal sottopetto dell’oca che è la parte più soffice dell’animale, formato da un corpo centrale e da innumerevoli, sofficissime barbe che conferiscono volume e leggerezza e che permettono una termoregolazione perfetta (questa ottima caratteristica è data dal fatto che il piumino proviene dalla parte dell’animale sempre a contatto con l’acqua e quindi deve assolutamente scaldare l’oca dalle temperature rigide)
2. Composizione dell’imbottitura:
Un piumino, per essere considerato di qualità, deve essere composto da:
- almeno l’ 80% di piumino e il 20% di piumetta: composizione di base per avere un piumino caldo e soffice;
- 90% di piumino e il 10% di piumetta: la sofficità e la leggerezza di peso fisico raggiungono quasi la perfezione;
- 100% di piumino: raggiunta la perfezione in quanto il piumone si compone totalmente del miglior piumaggio in commercio per leggerezza, morbidezza e capacità di mantenere costante la temperatura de corpo.
3. Peso
Anche la grammatura del piumino ne determina la qualità.
Infatti come abbiamo specificato prima, a parità di punto di calore e di biologia di piumino (inverale, mezza stagione o 4 stagioni) se il piumaggio utilizzato è
di alta qualità, peserà meno.
Al contrario, se il contenuto utilizzato è di bassa qualità, il
piumaggio peso netto sarà maggiore.
4. Punti di calore
Il grado di calore di un piumino è dato dalla densità del materiale dell’ imbottitura.
La scelta del grado di calore del piumone dipende da quanto sei caloroso o freddoloso, dalla temperatura della casa e dal luogo in cui vivi. Ecco come si suddividono i piumoni per grado di calore:
- 5 punti calore: molto caldo, ideale per un clima rigido o camere non riscaldate (14-16°C);
- 4 punti calore: abbastanza caldo, perfetto per l’inverno e ambienti poco riscaldati (17-19°C);
- 3 punti calore: ideali per le mezze stagioni o camere mediamente riscaldate (20-22°C);
- 2 punti calore: piumone leggero per stagioni miti o camere molto riscaldate (22-24°C) ;
- 1 punto calore (poco comune): molto leggero, adatto per l’estate.
Proprio in base appunti di calore, il piumino si può dire:
- invernale: è tipico un piumino con 3, 4, 5 punti di calore;
- mezza stagione (Autunno e Primavera): con 2 punti di calore;
- 4 stagioni: questo modello è composto da un piumino primaverile/autunnale per le mezze stagioni, e da uno invernale per la stagione fredda. I due piumini si possono anche unire in occasione dei freddi più pungenti. Punti di calore: 3+1 o 3+2.
5. Tessuto esterno
Anche il tessuto utilizzato ha la sua importanza.
Il 100% cotone è l’unico da considerare per la sua traspirabilità in quanto un piumino in poliestere farebbe sudare! Inoltre c’è da dire che c’è cotone e cotone e che più è fine più risulterà delicato ma soprattutto di qualità:
- 88 gr/mq cotone finissimo;
- 110 gr/mq cotone extrafine;
- 130 gr/mq cotone fine.
6. Origine della piuma e aspetto etico e morale
Per quanto riguarda l’origine, le migliori piume provengono da oche che vivono in paesi molto freddi in cui l’animale deve affrontare climi molto rigidi. Stiamo parlando di Polonia, Ungheria, Paesi scandinavi. Va fatta salva però che la provenienza del piumino non coincide con la provenienza del piumaggio utilizzato: la produzione di qualità deve essere rigorosamente italiana!
Inoltre la piuma deve riportare l’indicazione“piuma vergine”: sta ad indicare che la piuma è nuova, ovvero spiumata dall’oca, lavata, sterilizzata e inserita nel piumino. In assenza di tale dicitura, il piumaggio utilizzato potrebbe essere di seconda mano e quindi di qualità meno pregiata.
Dal punto di vista etico poi, la piuma utilizzata deriva infatti dalla spazzolatura del piumaggio delle oche durante la loro muta naturale e quindi è frutto di un pieno rispetto dell’animale che non subisce alcun tipo di maltrattamento (cosa che non avviene per piumini di basso prezzo).
Come conservarlo
Manutenzione:
- scuoti ogni tanto il piumino ma con delicatezza: non usare
battipanni, battitappeto e aspirapolvere perché lo “stress”
meccanico rischierebbe di “rompere” le fibre delle piume;
- esponi regolarmente all’aria il piumino, possibilmente durante le
prime ore della mattinata, quando l’aria è più pulita e fresca, e il
sole non è ancora alto. Elemento necessario è il vento e non il sole
che al contrario può ingiallirne il tessuto;
- riponi il piumino nella sua custodia, quando non lo usi;
- Non mettere coperte sopra il piumino. La mancanza d’aria non
consente di sfruttare al meglio la sua peculiare traspirabilità.
Lavaggio:
Il piumino andrebbe lavato almeno una volta all’anno seguendo le istruzioni riportate sull’ etichetta:
-se il tuo piumone deve essere lavato a secco, non hai alternative. L’unica soluzione a tua disposizione è una lavanderia a secco, di fiducia possibilmente. In questo caso, un consiglio che ci sentiamo di dare, è quello di aprire la coperta una volta ritirato, questo perché il piumino potrebbe non essere stato asciugato bene e presentare macchie di muffa poi in un secondo momento;
-se il lavaggio a secco non è uno dei metodi preferiti, è tranquillamente possibile lavarlo in acqua, seguendo però alcuni importanti accorgimenti; la piuma una volta bagnata, tende ad ammassarsi in tante piccole palline, e quindi il processo di asciugatura diventa fondamentale e indispensabile. Ti servirà il vento: infatti, il vento muoverà di continuo la piuma bagnata, consentendogli di disunirsi e asciugare con più efficacia rispetto al sole. L’eccessivo calore potrebbe ingiallire il tuo piumone.
Il nostro suggerimento è di rivolgersi comunque ad un centro specializzato poiché una temperatura di lavaggio o un’asciugatura errata casalinga potrebbero danneggiare il nostro piumone.
Riporlo a fine stagione
La piuma necessita di un continuo passaggio d’aria. A fine stagione, utilizza la sua borsa originale per riporlo (meglio se in cotone): la custodia è studiata per garantire allo stesso tempo la migliore traspirabilità e protezione dalla polvere In alternativa, anche un grande telo di cotone è perfetto per i periodi di non utilizzo. Come già detto, evita di riporlo in buste di plastica e assolutamente non metterlo sottovuoto in cui è assente qualsiasi riciclo d’aria.